Cos’è la ASMR e come funziona
Sussurri, sedute di massaggi, tapping, suoni al microfono sono solo alcune delle componenti di una forma d’arte post moderna, l’ASMR. Acronimo di Autonomous Sensory Meridian Response, il termine indica la risposta percettivo-sensoriale di un individuo sottoposto a particolari stimoli audiovisivi, definiti trigger. La sensazione che ne deriva è il tingle, un piacevole formicolio alla base del collo o dietro la testa. C’è chi lo definisce
«orgasmo cerebrale» e chi, al contrario, non lo ha mai sperimentato. Da più di dieci anni l’ASMR è sfociato in un movimento artistico audiovisivo sulla piattaforma Youtube… O, almeno, è così che tutto ha avuto inizio.

Alcuni esempi dallo sconfinato panorama di artisti ASMR su Youtube.
Un fenomeno virale di nicchia, le cui caratteristiche restano ancora sconosciute ai più. Al centro di questo tipo di manifestazioni artistiche c’è il suono, ma la componente visiva, come vedremo, è spesso fondamentale. Da cavallo di battaglia delle campagne di marketing volte ad un rinnovamento stilistico-pubblicitario dei grandi marchi (vedi per esempio lo spot IKEA e la playlist Spotify LEGO), il fenomeno si è poi vestito di sfumature a luci rosse. Su Pornhub, ad esempio, è sorto un filone pornografico ASMR, stilisticamente meno elaborato, ma capace di generare il coinvolgimento diretto degli utenti. E di carne al fuoco ce n’è ancora: secondo uno studio del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Winnipeg in Canada, esistono persone più inclini a sperimentare il tingling. I soggetti più aperti alle esperienze o con tratti nevrotici di personalità, sembrano trarre i benefici più intensi. Ma procediamo per gradi.
I trigger: gli elementi compositivi di un’arte pensata per l’altro.
Ma quali sono, concretamente, i trigger? Ne esistono tantissimi e di diversi tipi. In questa lista, ad esempio, vengono suddivisi per categorie in
«sonori», «fisici», «situazionali» e «visivi».
Il parlato a voce bassa (soft spoken) ed il sussurro (whispering) sono le componenti principali ASMR, generate dalla voce umana, strumento ancestrale intriso di musicalità. Il tremolio delle corde vocali al passaggio dell’aria genera i cosiddetti suoni con la bocca (mouth sounds). Questi accompagnano altri trigger essenzialmente sonori: un tamburellare sugli oggetti (tapping), un graffiare (scratching, termine che in inglese rimanda al vecchio effetto bruitistico del disc-jokey sulla musica), girare le pagine di un magazine (page turning) o masticare lentamente (chewing), ricreando una «esperienza interattiva del mangiare». In altre parole, guardiamo qualcuno mentre assapora del cibo ed ascoltiamo i suoni che produce. Un trigger che, beh, o fa venire il formicolio… o l’orticaria. In primo piano, nei video incentrati sugli stimoli sonori, è quasi sempre posizionato un microfono di altissima qualità. In primo piano, quindi, è l’audio.


Fisicità e immedesimazione: un’arte empatica.
Tra gli stimoli fisici, i più conosciuti consistono letteralmente nello “spazzolare le orecchie” (ear brushing), fare un massaggio ad una persona presente nel video (massage) e pettinare o giocare con i capelli (hair play). Nel primo caso si utilizzano solitamente delle orecchie in silicone che il professionista ASMR passa ore a spazzolare o massaggiare. Questi s’intersecano con i trigger di tipo visivo, perché l’utente osserva le sedute, immedesimandosi. Io utente godo, cioè, a veder godere gli altri. Potremmo addirittura parlare di una forma di godimento “altruista”, basato sull’immedesimazione empatica dell’utente. Tecnicamente quasi ipnotizzato, egli osserva qualcuno ricevere un massaggio, per alcuni minuti od ore. Avverte così un piacere indiretto ed un senso di rilassamento totale. È ciò che accade guardando i contenuti di Ecuador life. Qui donna Rosa compie un rito di purificazione spirituale su una giovane ragazza. Fisicità e visibilità s’intersecano.

L’ASMR è un’arte empatica anche perché tenta di interpretare gli stati d’animo dell’utente e se ne prende cura. Ha ragione di esistere in funzione di un altro. L’obiettivo del trigger è quello di stimolare il sistema nervoso del fruitore, interpellato con la seconda persona singolare tu: i professionisti ASMR si rivolgono al singolo, enfatizzando l’intimità della pratica. «I trigger sono indirizzati a te. Io mi prendo cura di te»: questo messaggio è alla base di queste manifestazioni, improntate al benessere dell’utente.
La corporeità nell’ASMR: fisicità, costumi e scenografia.
Ad ogni modo, “fisicità” è un concetto che rimanda alla corporeità. L’ASMR è un’arte che lavora sulle corporeità del fruitore e dell’artista. Il primo avverte le sensazioni fisiche, il benessere nel corpo e l’esperienza estatica del tingling. Al contrario, la corporeità dell’artista entra in gioco in maniera diversa. E qui veniamo ai trigger situazionali: tra questi il contatto visivo diretto ed il gioco di ruolo (role play). L’artista può vestire i panni di vari personaggi, riproponendo all’utente, ad esempio, il classico gioco del dottore (vedi Chiara ASMR) a cui molti di noi hanno giocato da bambini; oppure recitare la parte del commesso o la commessa di negozio (vedi Ninfea ASMR) del truccatore o truccatrice. Più la recitazione è convincente, più l’utente si abbandonerà al flusso della finzione. Oltre allo studio dentistico o medico, scenario tipico è il casinò: qui gli artisti si improvvisano esperti giocatori d’azzardo, proponendo un’esperienza auditiva immersiva tra lo sfregare delle fiche e il gioco della roulette o con le carte (vedi Chiara ASMR o ASMR Mood).


ASMR per chi? Tingle head oppure no, dipende dalla personalità.
Non tutti, però, riescono ad ottenere l’effetto-tingling. O non tutti, per restare in linea con un gergo ASMR, dispongono di una “tingle head”. Letteralmente, di una “testa da formicolio”. Gli stessi ricercatori dell’Università di Winnipeg affermavano che personalità aperte alle esperienze e nevrotiche rispondono più intensamente agli stimoli. Secondo gli psicologi questi soggetti traggono numerosi benefici ed ottengono più facilmente l’eargasm, l’orgasmo delle orecchie.
Data la mole di termini inglesi starà girando la testa al lettore. Ma facciamo un ultimo sforzo. D’altronde vale la pena saperne di più: sono stati scritti molti libri sul segreto del tingling e su come riuscire ad esperirlo (C. Richard, 2018).

L’ «openness-to-Experience» riportano gli autori «è associata con curiosità, anticonformismo, tendenze artistiche o estetiche, interessi ampi e fantasia». Il nevroticismo include sentimenti di ostilità, rabbia e depressione. In fondo, l’ASMR è un’arte che affronta il tema della salute mentale e del prendersi cura di sé. Vedi, ad esempio, Chiara ASMR per la pratica della rimozione virtuale dei pensieri negativi. Questo porta alla riduzione temporanea dello stress e del malessere emotivo. Dai risultati dello studio è emerso che i più inclini alle esperienze ASMR siano però meno estroversi, coscienziosi ed amichevoli di chi, al contrario, non risponde ai trigger.
ASMR e il ritorno alla dimensione dell’audio: effetto ping-pong.
Oggi, il ritorno di una dimensione puramente auditiva, in auge ai tempi d’oro della radio, è sotto gli occhi (o nelle orecchie) di tutti. Dal podcasting in continua diffusione ai fenomeni di Clubhouse e Spaces; dall’audiodramma all’audiolibro, non si sente parlare d’altro che di audio. Anche l’ASMR, allora, incentiva questa riscoperta del suono, sul piano esperienziale e curativo. Le manifestazioni artistiche ASMR enfatizzano pattern auditivi presenti in natura e ne inventano di nuovi. Probabilmente, in un futuro che è già qui, sentiremo parlare in ambito medico di ASMR Sound Therapy, una possibile pratica terapeutica in cui le dimensioni auditiva e curativa convergono in un unico punto.
Articolo di Alessia Casciaro