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8 Aprile 2021 / Culture

L’ascesa del second hand in Italia

Qualche settimana fa abbiamo parlato di slow fashion e moda sostenibile, e di come negli ultimi anni si stia assistendo a una crescita di questa fetta di mercato attenta alle esigenze dell’ambiente. L’ascesa si fa ancora più netta quando vi includiamo anche il mondo della moda vintage e del second hand, che negli ultimi anni si sta facendo sempre più strada anche in Italia. Il 2020 è stato infatti l’anno del boom del riuso nel nostro Paese, e ad aiutarlo sembra avere giocato la sua parte anche l’emergenza sanitaria.

Vintage o second hand?

È bene però chiarire fin da subito alcuni concetti. I termini vintage e second hand sono interscambiabili? Non esattamente. Un capo infatti si definisce vintage quando ha più di 15-20 anni di vita. I capi second hand, o pre-loved, non hanno invece limiti di età: i termini indicano in generale indumenti di seconda mano, già posseduti e “già amati” da qualcuno.

Negozio di abbigliamento second hand – fonte: Pinterest

La pandemia come catalizzatore

Le ragioni per scegliere di comprare abbigliamento di seconda mano sono tante: questioni legate alla sostenibilità, allo stile, alla convenienza. Quest’ultima è un fattore sicuramente rilevante, soprattutto in periodi di instabilità economica come quello che stiamo vivendo.

Secondo l’ultima ricerca BVA Doxa per Subito su “La Second Hand ai tempi di Covid-19”, lo scorso anno è stato decisivo per l’ascesa del mercato dell’usato in Italia. Ben 7 italiani su 10 hanno infatti scelto la compravendita di usato nel corso del 2020. Per il 47% delle persone intervistate la principale motivazione che sembra averle attratte al mercato del second hand è stata proprio la voglia o la necessità di risparmiare o guadagnare dalla vendita di capi usati.

Le piattaforme di e-commerce dell’usato

Non è difficile quindi immaginare come in questo periodo di pandemia le piattaforme di e-commerce dell’usato stiano attraversando un periodo di grande popolarità.

Una delle ultime approdate in Italia, nel dicembre 2020, è Vinted (sì, quella della pubblicità). Nata in Lituania nel 2008, la piattaforma si è ormai già affermata in gran parte d’Europa e negli Stati Uniti, con un totale di 34 milioni di membri. Uno dei suoi vantaggi sono sicuramente i costi di commissione nulli per chi vende: la spedizione è a carico dell’acquirente, con costi agevolati grazie alle convenzioni di Vinted con UPS.

Schermata dell’app – fonte: Vinted

Un’altra piattaforma di moda second hand già diffusa da tempo in Italia è Depop, che permette di vendere e comprare oggetti e vestiti usati a livello internazionale. Il suo funzionamento è più simile a quello di un social, ed è utilizzato sia da persone con semplicemente troppi vestiti nell’armadio che da veri e propri negozi di seconda mano online.

Simile a Depop è Shpock, che offre anche una funzionalità in più: permette infatti l’inserimento della propria posizione e il restringimento del campo di acquisto/vendita alle proprie zone limitrofe. In questo modo gli scambi posso avvenire anche di persona, abbattendo le spese di spedizione.

Per gli amanti dei capi firmati inoltre, è utile menzionare anche Vestiaire Collective: la piattaforma francese, con oltre 10 milioni di utenti e una diffusione in 90 Paesi, ospita infatti lo scambio di capi second hand dei più noti nomi dell’alta moda internazionale.

Shopping second hand “in presenza”

Il mercato online dell’abbigliamento di seconda mano sta quindi passando un periodo florido, e la società Cowen ha recentemente stimato che vivrà una crescita dai 7 miliardi di dollari del 2019 ai 23 miliardi entro il 2023.

Anche per le strade però negli ultimi anni si è assistito alla comparsa di sempre più negozi di abbigliamento di seconda mano. Ormai piuttosto diffusa, soprattutto nelle grandi città italiane, è ad esempio Humana, la catena di negozi vintage e second hand impegnata nel sociale. Gli utili delle vendite vengono infatti usati per sostenere i loro progetti di cooperazione internazionale.

Un’altra opportunità interessante per gli amanti di questo mondo sono gli eventi organizzati da VinoKilo. Questo mercato vintage itinerante tedesco offre grandi quantità di abbigliamento di seconda mano venduto, appunto, al chilo, ed è passato ormai più volte nelle maggiori città italiane.

Evento VinoKilo – fonte: pagina Facebook VinoKilo

Non temete però, il fatto di non vivere in una grande città non è una discriminante allo shopping di seconda mano. Sul sito de Il Vestito Verde potrete infatti trovare una mappa con una rete molto estesa di negozi fisici di abbigliamento usato diffusi in tutta italia.

Usato a kilometro zero

Ma c’è un’ulteriore alternativa per chi è interessato a capi second hand, ed è persino gratis e a kilometro zero. Provate a dare un’occhiata negli armadi di amici e parenti: rimarrete stupiti dalla quantità di capi che non aspettano altro che una seconda chance.

Articolo di Arianna Urgesi

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