Quando si parla di letteratura, ogni Paese identifica un canone, ovvero una serie di autori che con le loro opere hanno attraversato i secoli e che, ancora oggi, sono letti, studiati e universalmente riconosciuti. Nell’ambito della storia della letteratura spagnola, molti di questi autori hanno incrociato le loro strade in un luogo di Madrid. È il Barrio de las Letras, il “quartiere delle lettere”.
Dove si trova

Il Barrio de las Letras si trova nel centro di Madrid, a pochi passi da celebri punti di interesse. A est c’è Puerta del Sol, dove la placca del “chilometro zero” segna l’origine delle strade spagnole. A nord c’è la Gran Vía, una delle principali della capitale che conduce a Plaza de España. Il confine meridionale è delimitato dalla calle Atocha, storica via che collega Plaza Mayor al Paseo del Prado, situato a ovest del Barrio. Sul Paseo del Prado si affacciano il Real Jardín Botánico, che conduce al polmone verde della città, il Parque del Retiro, e il Museo del Prado.
“Las calles”
Il modo migliore per visitare il quartiere è perdersi tra le “calles”, ovvero le vie, per lo più pedonali. La maggior parte sono dedicate a grandi autori e, come per molte vie del centro città, i cartelli – gli “azulejos” – recano non solo il nome della via, ma anche immagini descrittive.

Non esiste un unico percorso di visita o un punto di partenza obbligatorio: quello che vi racconto parte dal civico 87 della calle Atocha. L’edificio, appartenente all’associazione culturale Sociedad Cervantina, era sede dell’officina tipografica di Juan de La Cuesta, dove venne stampata un’edizione del Don Chisciotte di Miguel de Cervantes.
Nel cuore del quartiere
Proseguendo lungo calle Atocha, si incontra la chiesa di San Sebastián, protagonista della vita religiosa del quartiere. Qui sono stati battezzati autori come Tirso de Molina, Leandro Fernández de Moratín, Jacinto Benavente, e furono originariamente conservati i resti di Lope de Vega.
Girando a destra su Calle San Sebastián si raggiunge Plaza del Ángel, punto di convergenza di vie quali calle de la Cruz e calle Huertas, e poco più in là Plaza de Santa Ana. Secondo molti, questo è il vero cuore del Barrio de las Letras, dove si trovano quattro punti di interesse. Da un lato della piazza c’è l’hotel Reina Victoria e dalla parte opposta il Teatro Español, il più antico della città. Conosciuto anticamente come Teatro del Príncipe, ha dato nome alla via sulla quale si affaccia. La calle del Príncipe è stata a lungo protagonista della vita culturale della capitale poiché a partire dalla fine del XVI secolo è stata sede dei “corrales de comedia”, primi edifici antenati del teatro. La piazza ospita anche due statue commemorative: una rappresenta Calderón de la Barca e l’altra Federico García Lorca.
Miguel de Cervantes e Lope de Vega

Tra gli artisti che hanno vissuto nel Barrio de las Letras non potevano mancare Miguel de Cervantes e Lope de Vega, autori di opere teatrali, di poesia e di prosa, vissuti a cavallo tra il XVI e il XVII secolo. È peculiare osservare come gli intrecci storici e culturali che li hanno portati a conoscersi, confrontarsi e ad essere anche rivali si riflettano in una serie di curiosità legate al quartiere.
La prima è la posizione delle vie a loro dedicate: calle de Cervantes e calle de Lope de Vega sono parallele, quindi destinate a non incontrarsi, contrariamente a quanto fecero in vita i due autori. La seconda è la via che le unisce perpendicolarmente: calle de Quevedo. È dedicata a Francisco de Quevedo, autore di opere di prosa e di poesia, contemporaneo e amico/rivale di Cervantes e Lope de Vega. La terza è l’intreccio di due luoghi, che sembra quasi uno scambio o un errore nella denominazione delle vie. La casa-museo Lope de Vega si trova in calle Cervantes, mentre il convento de las Trinitarias Descalzas de San Ildefonso – dove la leggenda narra che Cervantes sia stato sepolto – si trova in calle de Lope de Vega.
Ritorno al punto di partenza
Un autore che viene implicitamente citato è Valle-Inclán, poeta e drammaturgo vissuto tra la fine dell’Ottocento e il primo trentennio del Novecento. Dalla sua penna nasce il concetto di “esperpento”, una deformazione grottesca della realtà. L’idea diventa successivamente uno stile letterario, rappresentato da una delle sue opere più conosciute, Luces de Bohemia. L’opera è ambientata in una via poco distante da Plaza de Santa Ana, il callejón del Gato. A ricordo dell’autore sono stati posti una placca e due specchi, uno concavo e uno convesso, che restituiscono un riflesso grottesco e deformato.
Da Plaza del Ángel si arriva alla piazza dedicata al drammaturgo Jacinto Benavente, delimitata a sud da calle Atocha, dove l’esplorazione si conclude.
La letteratura al centro
Nonostante si trovi nel centro di una grande capitale, dove ogni giorno circolano milioni di persone, di mezzi di trasporto e di macchine, il Barrio de las Letras sembra un piccolo borgo. Passeggiando tra le vie ci si immerge tra le opere letterarie e, complici gli azulejos e le placche commemorative sugli edifici, sembra che gli autori ci camminino accanto e ci guardino con la stessa curiosità con cui noi, ancora oggi, leggiamo le loro opere.
Articolo di Alice Faravelli