Quante volte abbiamo sentito o usato l’espressione ‘i padri costituenti’?
Tutti abbiamo usato, sentito o visto un’intitolazione di una strada o di una piazza ai Padri costituenti, cioè i membri dell’Assemblea costituente che nel giugno del 1946 furono eletti a suffragio universale con il compito di redigere la nuova Costituzione italiana.
L’espressione è riduttiva. Purtroppo, la lingua italiana per i termini collettivi utilizza il genere maschile: ma la Costituente era composta da 552 persone e, tra queste, c’erano 21 donne. Rappresentavano un esiguo 3,8%, ma la loro azione fu determinante e alcuni loro nomi divennero ben presto noti.
Molte furono staffette partigiane e tutte si candidarono per una chiara e limpida vocazione politica. Furono attive durante la redazione del testo della Costituente: la socialista Lina Merlin convinse i colleghi a inserire nell’articolo 3 il richiamo alla parità di genere; nella stessa direzione si mosse anche la comunista Teresa Noce. Erano iscritte a diversi partiti: alla DC, al PCI, al Partito Qualunquista, al Partito Socialista.
Tutte e ventuno si sono battute, durante la loro breve o lunga esperienza politica, per le tematiche inerenti alla donna: famiglia, gender gap, lavoro. Nel 2016, finalmente, la Presidente della Camera Laura Boldrini dedica loro una sala a Montecitorio.
Dunque, l’espressione ‘i padri costituenti’ omette un aspetto importante: il prezioso raggiungimento da parte di una donna di un posto all’interno dell’Assemblea che ha redatto la Costituzione. Meno che mai scontato.
Per non dimenticare chi sono, di seguito i loro nomi: Adele Bei, Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Maria De Unterrichter Jervolino, Filomena Delli Castelli, Maria Federici Agamben, Nadia Gallico Spano, Angela Gotelli, Angela Guidi Cingolani, Nilde Iotti, Teresa Mattei, Lina Merlin, Angiola Minella Molinari, Rita Montagnana, Maria Nicostra Verzotto, Teresa Noce, Ottavia Penna Buscemi, Elettra Pollastrini, Maria Maddalena Rossi, Vittoria Titomanlio.
Onore a loro che hanno fieramente portato la voce dell’altra parte del cielo nella Costituzione.
Non abbiamo solo padri, ma anche madri costituenti.