Iapichino e Pilato sono due tra le grandi speranze dello sport italiano.
Le Olimpiadi di Tokyo 2021 si avvicinano. Un anno particolare, in cui tutti i Paesi fanno ancora i conti con la pandemia e con le chiusure che essa comporta, che inevitabilmente travolgono il mondo dello sport in maniera particolare. Mondo che più di altri richiede impegno e costanza.
E tra i molti nomi noti dello sport considerati delle certezze, ce ne sono due che ai più fino a poco tempo fa erano sconosciuti. Ma, senza dubbio, adesso sono certezze anche loro.
La tarantina Benedetta Pilato, classe 2005, ha iniziato a stupire nel nuoto a 13 anni, esibendo un’importantissima medaglia d’argento ai campionati italiani del 2018 nella distanza dei 50 rana. Vince, poi, la stessa medaglia nel mondiale di Kazan qualche mese dopo, mettendosi alle spalle della sola campionessa olimpica Lilly King e battendo in precocità addirittura la divina Federica Pellegrini. E, da allora, è un’eterna sfida con se stessa: è lei e solo lei che batte i suoi stessi record italiani nei 50 e 100 rana in un assolo meraviglioso, che, tutti speriamo, presto la vedrà nel posto che merita.
La figlia d’arte Larissa Iapichino da sempre mastica sport. Classe 2002, a quasi 17 anni si ritrova già con un record italiano under 20 nel salto in lungo: deve battere solo sua madre, la grande Fiona May. E da lì inizia una competizione tutta in famiglia, finché il 20 febbraio 2021 la 18enne eguaglia il record della madre di 6,91 metri nel salto in lungo.
L’esempio di queste due ragazze è prezioso: in un anno così funesto hanno superato se stesse imponendosi in due sport che, aldilà di preziose eccezioni, hanno sempre visto lo strapotere di altre nazioni. Quest’anno potremo dire anche noi la nostra.
Articolo di Camilla Zucchi