La Giornata internazionale della lingua madre è stata istituita dall’UNESCO nel 1999 e si celebra dal 21 febbraio 2000. La data è stata scelta in ricordo degli studenti bengalesi dell’Università di Dacca che il 21 febbraio 1952 furono uccisi da militari pakistani mentre protestavano per il riconoscimento del bengalese come lingua ufficiale (all’epoca il Bangladesh era annesso al Pakistan).
Nel 2007 l’ONU riconosce la Giornata internazionale della lingua madre e proclama il 2008 come Anno internazionale delle lingue. In tale occasione, l’allora Direttore Generale dell’UNESCO Kōichirō Matsuura dichiara: “Le lingue contano!”. Un altro anno importante è il 2019, riconosciuto come Anno internazionale delle lingue indigene. Questi i principali obiettivi: evidenziare i rischi che le lingue indigene corrono, sottolineare la loro importanza per lo sviluppo sostenibile e promuoverle nel rispetto dei diritti legittimi dei parlanti.
Quante lingue si parlano nel mondo?

Ad oggi, Ethnologue: Languages of the World censisce 7117 lingue. I dati sono aggiornati alla trentatreesima edizione di Ethnologue, pubblicata nel 2020. È un numero in continua evoluzione, ma non necessariamente in crescita: basti pensare che nell’edizione del 2018 le lingue censite erano 7097, mentre nel 2015 erano 7102.
Il 51,23% delle lingue esistenti è considerato stabile: ciò significa che vengono insegnate e utilizzate nelle comunità di parlanti, ma non che siano lingue ufficiali. Le lingue ufficiali, o istituzionali, sono solamente l’8,06%. Il 40,71% è a rischio estinzione: queste lingue sono utilizzate dai parlanti con frequenza sempre più bassa e non vengono insegnate alle nuove generazioni.

Attualmente, le lingue più parlate al mondo sono il cinese mandarino, per numero di parlanti nativi, e l’inglese, per numero di parlanti nativi e non nativi.
E in Italia?
Alla domanda “quante lingue si parlano in Italia?” la risposta immediata è “una, l’italiano.” In realtà, oltre alla lingua nazionale comune si parlano altre lingue e numerosi dialetti.
La legge 482/99 riconosce e tutela la lingua e la cultura di dodici popolazioni presenti sul territorio italiano: albanesi, catalani, croati, francesi, francoprovenzali, friulani, germanici, greci, ladini, occitani, sardi e sloveni. Le lingue di questi gruppi linguistici sono definite “lingue delle minoranze”. Per quanto riguarda i dialetti, la questione è più complessa poiché il concetto non è univoco. Il termine dialetto viene infatti utilizzato per designare due diverse realtà. Da un lato, una varietà linguistica che deriva dalla lingua dei parlanti; dall’altro, una lingua autonoma rispetto a quella nazionale.
Tornando alla domanda iniziale, se consideriamo anche le lingue delle minoranze e i dialetti, la risposta sarà “circa trenta”.
Tutelare, preservare, insegnare
Queste sono le parole chiave per rispettare i propositi della Giornata internazionale della lingua madre, istituita con l’obiettivo di
promuovere la diversità linguistica e l’educazione multilinguistica, ma anche aumentare la consapevolezza in merito alle tradizioni linguistiche e culturali nel mondo e incentivare la solidarietà sulla base della comprensione, della tolleranza e del dialogo.
Articolo di Alice Faravelli