Mondi possibili in rassegna
Nell’articolo precedente vi abbiamo raccontato la rivistina amatoriale di Matteo B. Bianchi. Con grande meraviglia, tra le pagine di ‘tina scoprivamo Comfort food. Il racconto a luci rosse era di Alice Scornajenghi, la fondatrice di Ossì, una fanzine erotica italiana. Era il caso di indagare più a fondo…
La rivista, ispirata al fotoromanzo erotico degli anni ’70 o, per usare le parole della fondatrice, ai «giornaletti porno nazionalpopolari», riesce a soddisfare canoni estetici ed artistici senza però rinunciare al porno. Un articolo vietato ai minori dei diciotto dunque? No, ma fate attenzione ai collegamenti ipertestuali.

In ogni numero, un racconto zozzo da mondi che speriamo esistano davvero e le foto sexy scattate da qualcuno che vorresti ti conoscesse.
Retro del 1° n. di Ossì.
La frase ad effetto, essenziale, rispecchia la vena pop e la leggerezza della rivista. Per Comfort food ed i primi due numeri gli autori riprendono il format della speculative fiction o letteratura dell’immaginario. I racconti a luci rosse vengono ambientati in mondi possibili che, come recita il retro della copertina, «speriamo esistano davvero».
Mondi possibili inComfort food, Piccola così e L’allevamento
E veniamo a Comfort Food, la porno story di Alice Scornajenghi, in cui specie umana e sessualità travalicano i confini del mondo ordinario a bordo di una navicella spaziale. Atterrati sul pianeta Wolf 1061, i protagonisti vengono accolti da extraterrestri curiosi di scoprire usi e costumi in voga sulla Terra. Erano già venuti a conoscenza, per esempio, di certi stereotipi culinari, intercettando le comunicazioni della navicella, del tipo: «Dio quanto mi manca la pizza, il profumo del forno a legna, la mozzarella, vorrei quella che fa Zio Giacomo (salutamelo)…». Ma i maèsiani hanno ben altro per la testa, come dimostrano, all’inizio, quelle strane piante sul sentiero, piegate da «frutti così pesanti che» ah no, da «sculture appese» alcune «a forma di cazzo». Anzi no, «sono effettivamente piselli e vagine» si corregge Alice. Infatti non nascondono la loro principale curiosità: «Diteci, i vostri lumaconi sono parassiti che vi si attaccano addosso o sono parte di voi? E nei buchi vivono delle creature o sono tane vuote?». Tradotto: vogliono sapere come funziona l’accoppiamento tra esseri umani. Non c’è modo migliore, per scoprirlo, di una dimostrazione pratica su richiesta: «Noi siamo in panico uguale. Bob guarda S. come per scusarsi, ma gli si rizza il cazzo e ce ne accorgiamo tutti perché è nudo, c’è poco da fare» (sequel).
I vantaggi della tecnologiaSmall Me With You: un distopico ménage à trois.

Piccola così, racconto pubblicato sul 1° n. di Ossì, si svolge, invece, in un mondo possibile più familiare. Così sembrerebbe, anche se di tecnologie tipo lo Small Me With You, che permette ai fidanzati di rimpicciolirsi, a turno, per stare sempre insieme, qui da noi non ne esistono (purtroppo o per fortuna). La declinazione erotica di questo tema romantico dovremmo immaginarcela: rimpicciolitasi, la protagonista becca Paolo, il suo fidanzato storico, a letto con una figa pazzesca. Riuscirà a superare la rabbia ed il dolore del tradimento sublimandoli… in un distopico ménage à trois.

L’allevamento di Emilia Vittoria, pubblicato per il 5° n. della rivista, applica i principi dell’agricoltura e dell’allevamento biologici ad un business inverosimile: BioSperm. È una clinica per la cura della persona, che offre cicli ripetuti di trattamenti a base di sperma fresco, non trattato «il cui gusto non è rovinato da fumo, alcol, grassi animali etc etc.». Ai clienti vengono serviti, al mattino, i «frullati della colazione» che, assicura via Skype la dottoressa Marzi «nemmeno te ne accorgi che c’è». Durante la giornata hanno luogo trattamenti ad hoc, in base alle diverse esigenze: «Non si preoccupi, ho portato qui S., ha mangiato solo erbe mediche e balsamiche e agrumi negli ultimi tre giorni e non è stato ancora munto. Sentirà i benefici nel giro di pochissimo. Preferisce stare sdraiata?» (Non siate timidi, per il sequel chiedete ad Alice). Ne L’allevamento assistiamo allo sfruttamento del maschio sano, alla mercificazione del corpo e delle secrezioni maschili per la gioia dei clienti della struttura. Per certi versi, l’impressione è quella di un mondo al rovescio. A qualcuno, forse, sta già girando la testa.
La contaminazione dei linguaggi in Ossì: letteratura, fotografia e playlist musicali
Ossì ribolle di scenari esilaranti e la sincerità un po’ zozza del porno. Il tutto reso con umorismo sottile, uno stile di scrittura originale, intelligente. Maleducato quanto basta. Ma la fanzine di Alice non si ferma alla parola scritta: è contaminazione di linguaggi. XXX Vol.1,2,3,4,5 sono le playlist per fare sesso, ascoltabili su Spotify e Soundcloud. L’ultima l’ha fatta Cosmo.

Senza dubbio Ossì ci tiene al benessere psicofisico dei suoi adepti. XXX Vol.1 by Fouturista accompagnava Piccola così, XXX Vol.2 by Laneige il secondo numero e via discorrendo.
Erotismo o pornografia?
Intervistata per la serie ContamiNation, Alice Scornajenghi affermava che «L’erotismo senza pornografia è piacevole, ma finisce lì. Viceversa, la pornografia senza erotismo fa poca presa, può quasi annoiare.». Effettivamente, individuare una linea di confine tra erotismo e pornografia, volgarità e valore estetico è arduo: in Ossì non esiste oscenità. Eppure non si tratta di un continuo rimando, piuttosto snervante, dell’atto sessuale. Per capirci, su Ossì si scopa. Non è come quando guardavamo di nascosto quei vecchi film erotici trasmessi in tarda notte su Rai Movie. L’atto sessuale che finiva prima di iniziare era quasi un topos di quel genere cinematografico, alimentando tutte le nostre frustrazioni.
Pornografia non sempre fa rima con sciatteria: Pornhub, narrativa erotica mainstream ed Ossì
Oggi la supremazia del video porno salta subito all’occhio. D’altronde, per la fruizione della pornografia vengono utilizzati website pornografici basati sulla percezione audiovisiva. Fisiologicamente, chi più funziona in termini di eccitazione da stimoli visivi è l’uomo:
Nell’uomo la fase iniziale, ovvero quella del desiderio e dell’eccitazione, pare essere più soggetta all’influenza degli stimoli visivi di quanto non sia nella donna, l’aspetto corporeo/visivo è senza dubbio più incisivo nell’avviare l’eccitazione maschile e nel determinare quindi l’erezione.
Dott. Laura Bacci in un articolo “La sessualità maschile”
E se alla mole infinita di materiale audiovisivo dei grandi portali del porno non è rimasto nulla di erotico, digitando su Google “racconti erotici” si potrebbero spendere delle ore per individuare contenuti di qualità: lasciate ogni speranza O voi che entrate. C’è chi, affidandosi alla narrativa erotica mainstream, ha finito per addormentarsi mentre saltellava tra i capoversi di Cinquanta sfumature di noia. Cercava qualcosa di zozzo: ma niente. Un giorno Alice, in preda, anche lei, a queste problematiche, ha inventato Ossì.

Dalla vergogna alla condivisione: Ossì, la fanzine erotica fatta bene dalla O alla I
Ossì vuole forse salvarci dal routinario metodo del porno website? O contribuire all’eliminazione di un tabù? L’autrice, comunque, non disprezza Pornhub. Ma è innegabile che Alice Scornajenghi abbia fatto della pornografia un qualcosa di esteticamente bello senza rinunciare al porno. Ci siamo: stiamo passando dal senso di colpa che, negli anni Novanta, suscitava il fatto di avere fra le mani un proibitissimo giornaletto “sconcio”, alla libera condivisione di una fanzine erotica fatta bene. Ossì è una rivista pop, leggera, che del porno conserva la schiettezza, ma ne disintegra immediatezza e banalità. Le porno story di Ossì educano il fruitore. Lo spingono a fantasticare. Non lo chiudono, gli aprono mondi. Non rappresentano un godimento fine a se stesso, ma l’amplificazione del godimento. Se c’è qualcosa che riesce a travolgere di erotismo il più spinto dei linguaggi, quel qualcosa è misterioso, è la fantasia.
Scrivete a ossi.fanzine@gmail.com o andatela a cercare su Instagram
per acquistare una copia dell’ultimo numero.
Articolo di Alessia Casciaro