Il Papa apre all’accettazione ecclesiastica delle unioni civili, ma la Chiesa è davvero pronta per questo passo?
Le persone omosessuali hanno il diritto di fare parte di una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Non si può emarginare nessuno dalla famiglia. Quello che dobbiamo fare è una legge sulle unioni civili, hanno il diritto di essere coperti legalmente.
A pronunciare queste parole non è un attivista LGBT+, ma il Papa. Dopo più di duemila anni, il più alto esponente della Chiesa Cattolica accetta esplicitamente le coppie dello stesso sesso e, per niente scontato, l’ufficializzazione della loro unione. Ne richiede a gran voce la tutela, in un appello rivolto all’intera comunità internazionale. Le parole del Papa, pronunciate nel documentario “Francesco” di Evgeny Afineevsky – recentemente presentato alla Festa del Cinema di Roma – sono state una vera e propria sorpresa.

La Chiesa e i temi “difficili”
Per quanto più aperto dei suoi predecessori riguardo tematiche come l’omosessualità, il sesso e la contraccezione – ricordiamo il suo inaspettato invito ad usare il preservativo per combattere la piaga dell’AIDS – Papa Francesco ha segnato con queste dichiarazioni un punto di svolta epocale nel rapporto tra la realtà e i precetti del Cattolicesimo. Neanche Giovanni Paolo II, probabilmente il Papa più amato della storia, era arrivato a tanto. Anzi, durante il suo pontificato Papa Wojtyla non perse occasione per far notare come, secondo la Chiesa Cattolica, l’omosessualità fosse un comportamento moralmente sbagliato. Esemplificativo fu un Angelus del 2000 durante il quale definì il Gay Pride tenutosi pochi giorni prima a Roma un “affronto recato al grande Giubileo“.
Insomma, non è per niente scontato che un Pontefice si esprima in modo favorevole nei confronti delle unioni fra coppie dello stesso sesso. Ancora meno lo è che affianchi il concetto di unione omosessuale a quello di famiglia. Si tratta infatti di un termine molto caro alla tradizione cattolica, che lo ha sempre utilizzato per indicare il gruppo sociale papà + mamma + figli. Ma a dirla tutta, ad avere difficoltà con questo concetto non sono solo i più alti prelati della Chiesa Cattolica.
La situazione in Italia
Nell’ordinamento italiano le unioni civili fra persone dello stesso sesso sono riconosciute dalla legge 20 maggio 2016 n°76, meglio conosciuta come Legge Cirinnà. Un passo in avanti che l’Italia ha compiuto in ritardo rispetto ad altri Paesi europei, primo fra tutti la pionieristica Spagna. Secondo un rapporto Istat del Novembre 2019 sono 2808 le unioni civili ufficializzate nel 2018, in diminuzione rispetto all’anno precedente e al picco del secondo semestre del 2016 dovuto alla recente entrata in vigore della legge.
Anche dopo l’approvazione della legge, però, il tema dell’omosessualità resta divisivo fra l’opinione pubblica. Sulla base del rapporto Eurobarometer on Discrimination 2019 in Italia il 68% del campione intervistato pensa che le persone omosessuali e bisessuali dovrebbero avere gli stessi diritti degli eterosessuali. Si tratta sì di una percentuale in aumento rispetto a statistiche effettuate negli anni precedenti, ma è comunque un dato inferiore rispetto a quelli relativi ad altri Paesi europei come Germania (84%), Regno Unito (90%) e Spagna (91%), nonché alla media UE (76%).

I numeri non migliorano quando si parla dei matrimoni omosessuali. Questa volta, infatti, è solo il 58% del campione italiano ad essere d’accordo col fatto che siano permessi in Europa. Dunque, non tutti coloro che sostengono i diritti degli omosessuali sono anche favorevoli alla possibilità che possano contrarre matrimonio. Il gap è significativo, e di nuovo dipinge una situazione più radicata in Italia rispetto ad altri Paesi europei dove la differenza è più ridotta.

I commenti
Ma torniamo alle dichiarazioni del Papa. Trattandosi di un passo avanti importante, nel giro di pochi minuti quotidiani, social e TV hanno fatto da cassa di risonanza per sue parole. Molto richiesti sono stati anche i commenti da parte di politici, soprattutto di quella destra che delle idee cattoliche spesso fa un mantra per giustificare il proprio pensiero conservatore.
Per quello che mi riguarda, un bambino ha una mamma e un papà e su questo non torno indietro.
Questo il commento di Matteo Salvini. Il leader della Lega si è dichiarato rispettoso delle idee espresse dal Santo Padre, specificando però che a lui “interessa che non ci vadano in mezzo i bambini”. Una posizione non nuova, la sua, che si inserisce in una più ampia divergenza fra il pensiero papale, sempre più teso all‘apertura, e quello dello zoccolo duro conservatore che porta avanti i valori tradizionali cattolici. Persone che lo stesso Salvini in buona parte rappresenta.
Questa parte dell’opinione pubblica si è anche espressa senza mezzi termini sui social, terreno fertile per commenti di ogni genere. Alcuni vedono di buon occhio il Papa e le sue dichiarazioni di apertura; altri le giudicano una mossa puramente tattica per tentare di rallentare la secolarizzazione e il distacco della massa dal Cattolicesimo. Altri ancora si sono detti ben lontani dall’approvare questa scelta. Fra chi consiglia al Santo Padre di leggere la Bibbia o il Vangelo e chi crede che Dio non sia d’accordo con le sue esternazioni, non sono affatto pochi coloro che hanno espresso il loro disappunto via commento Facebook.

Le parole del Papa rappresentano la Chiesa?
Bisognerà attendere l’uscita del documentario per poter contestualizzare, e quindi comprendere più in profondità, le parole del Pontefice. Per ora sembrano sigillare un distacco già aperto fra il bisogno della Chiesa di rispondere ad esigenze reali e quello di chi resta ancorato ai valori del passato. Potrebbe però rivelarsi anche un fuoco di paglia, una miccia presto spenta perché fraintesa o semplicemente perché non tutti sono ancora pronti. Intanto il dibattito continua. Ma se la Chiesa è andata avanti abbastanza da aprire la Specola Vaticana, un osservatorio astronomico a Castel Gandolfo, potrebbe riuscire a contemplare anche l’esistenza di tutte le famiglie in cui ci sia amore. Tutto sommato, è quello che professa da duemila anni.
Articolo di Martina Mastellone