Schegge intervista Laura Bergamini
Manca ormai pochissimo alle elezioni regionali del 26 Gennaio in Emilia-Romagna e in Calabria. Si conclude quindi la nostra rubrica “L’Emilia-Romagna al voto“. L’intervista che vi proponiamo oggi è quella che abbiamo fatto a Laura Bergamini, candidata alla Presidenza per il Partito Comunista. Ormai agli sgoccioli della sua campagna elettorale, è riuscita a rispondere alle nostre domande via e-mail.
Laura Bergamini, classe 1960, è nata e vive a Parma. Alla sua attività politica, cominciata già nel periodo scolastico, continua ad affiancare anche la professione di educatrice di asilo nido. Oltre alla presenza in politica, ha alle spalle anche una lunga esperienza sindacale. Dal 2014 è iscritta al Partito Comunista.
Nel caso ve li foste persi, qui potete trovare le nostre interviste a Lucia Borgonzoni (centrodestra), Stefano Bonaccini (centrosinistra), Simone Benini (Movimento 5 Stelle), Stefano Lugli (L’altra Emilia-Romagna), Marta Collot (Potere al Popolo) e Domenico Battaglia (Movimento 3 V).

Qual è la principale motivazione che l’ha spinta a candidarsi?
La valutazione che ha fatto il corpo del Partito con i suoi organi dirigenti.
Al netto di un programma molto articolato, ci può raccontare quali sono le tre priorità da mettere in atto in caso di vittoria alle elezioni?
Lavoro, col “Patto coi lavoratori” per omologare le condizioni di lavoro sia economiche che contrattuali, rottura dei vincoli economici di spesa imposti dall’Unione Europea ed estensione dei servizi, a partire dalla sanità a carattere totalmente pubblico.
Quali possibilità di cambiamento prevede per le problematiche degli studenti, su tutte la questione del costo degli affitti?
L’intervento immediato per l’ampliamento fondi per borse di studio, insieme agli investimenti per garantire il diritto all’abitare ed il diritto alla mobilità accessibili ed economici a livello popolare.
Un’altra questione che vorremmo sottoporle riguarda i disagi sperimentati da studenti e lavoratori pendolari sulle tratte ferroviarie minori. Con quali strategie pensa di risolvere questi problemi?
Investendo non sulle grandi opere, ma nell’ottica di far tornare il trasporto a gestione totalmente pubblica, finanziando il miglioramento della rete ferroviaria per i pendolari ed ottimizzando il trasporto pubblico su gomma.

La questione ambientale sta assumendo sempre più rilevanza. Come pensa di poter conciliare un Green Deal con la difficoltà per le imprese già avviate sul territorio di adeguarsi ai nuovi standard?
Le “difficoltà” delle grandi imprese sono dettate dalla necessità di intaccare i loro profitti per adeguarsi a standard di sostenibilità. Pertanto, crediamo che un’azione normativa rigida e sanzionatoria sia il primo indispensabile passaggio. Per le aziende piccole, crediamo utile attivare uno snellimento dell’iter burocratico per accedere a finanziamenti che esistono in merito all’adeguamento delle proprie attività sulla sostenibilità ambientale.
Come pensa che un suo risultato positivo possa influire sulle politiche che verranno attuate in Emilia-Romagna?
Contribuirà a rimettere al centro delle politiche gli interessi delle classi popolari, ovvero la stragrande maggioranza della popolazione.
Come immagina, quindi, l’Emilia-Romagna del 2025 dopo cinque anni con lei alla guida?
Aperta ad un percorso di costruzione di una materiale alternativa di società.