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9 Febbraio 2019 / Culture

Eco-sostenibilità, umiltà, lentezza: Le tre parole per un viaggio perfetto

Viviamo in un’epoca particolare, in cui i viaggi sono un’esperienza alla portata di tanti. Grazie alla diffusione dei social media abbiamo più possibilità di condividere con chi ci segue il nostro stupore; o magari la nostra gioia per qualcosa che abbiamo visto o fatto. Eppure, credo che l’essenza vera del Viaggiatore stia nell’entusiasmo con cui trasmette il suo amore per la Terra. Amore che potremmo appunto tradurre in parole come: eco-sostenibilità, umiltà e lentezza.

ECO-SOSTENIBILITÀ

“Per amore della Terra, smetti di viaggiare”. Questo titolo pungente è apparso sul Washington Post quasi un anno fa. L’autore dell’articolo è Jack Miles, scrittore e premio Pulitzer. Nell’articolo, Miles affronta la questione dell’enorme impatto ambientale che provocano i viaggi aerei a lunga percorrenza. Ipotizziamo un viaggio da Los Angeles a Casablanca, con scalo a Parigi: stando al calcolatore dell’Agenzia statunitense per la Protezione Ambientale, produrremmo un quantitativo di circa 8.500 kg di diossido di carbonio a testa. Una cifra che costituirebbe un buon 40% delle emissioni annuali prodotte da una coppia di persone nel corso della loro vita quotidiana (gas, rifiuti, spostamenti in auto, ecc).

La soluzione al problema quale sarebbe? Smettere di viaggiare? Certo che no: viaggiare è qualcosa di presente nel profondo di ogni uomo. Viaggiare apre la mente ed è vitale per la comprensione di un fatto molto semplice. Ovvero, che la diversità è ricchezza sempre, in qualunque situazione. Tuttavia, le nostre scelte di viaggio incidono sulla situazione ambientale globale. Ne parla Silvia Romio in una sezione del suo blog, che si chiama “Viaggio libera” (qui trovate anche alcuni consigli di itinerari eco-sostenibili in Italia). Ogni viaggiatore ha quindi il dovere di prendersi concretamente cura del Pianeta, sempre. Un modo per farlo, è scegliere di usare i mezzi pubblici o il trasporto ferroviario, quando possibile. A questo proposito, vi segnalo il blog di Jools Stone, un ragazzo scozzese che ha girato il mondo in treno diventando uno dei primi specialisti di turismo ferroviario.

UMILTÀ

Ogni volta che viaggiamo, andiamo a conoscere un territorio che “appartiene” a qualcun altro: è importante che le nostre azioni, anche le più piccole o banali, siano rispettose non solo del territorio circostante, ma anche delle persone che vi vivono. Essere “Viaggiatori umili” vuol dire innanzitutto immergersi nella cultura locale, abbandonare coraggiosi le tradizionali mete turistiche e fare spazio, dentro di sé, alla vera anima del luogo che visitiamo.

Un articolo del blog di Valentina Miozzo consiglia di affidarsi ad un tour operator locale quando, arrivati in un luogo che non conosciamo, vogliamo scoprirne la bellezza vera (qui lei ne fa un elenco dettagliato, ma ce ne sono molti altri in giro per il mondo): perché viaggiare in maniera responsabile non provoca sfruttamento o impoverimento. Viaggiare umilmente è insegnare ai propri figli che non possono pretendere le tagliatelle alla Bolognese se siete in un rifugio a 2000 metri.Praticare il rispetto dell’altro è anche accettare di togliersi le scarpe prima di entrare in una moschea in Africa. Essere Viaggiatori umili implica non disperdere rifiuti nell’ambiente, ma raccoglierli in una tasca del proprio zaino e gettarli non appena si ritorna all’alloggio.

LENTEZZA

Perché i viaggi più belli sono quelli che scegliamo di fare rallentando il ritmo della nostra vita frenetica. Scegliere di essere Viaggiatori lenti vuol dire fermarsi ad accarezzare l’erba di un prato con le dita. Vuol dire sentire i propri piedi che affondano tra i granelli di sabbia bianca nelle spiagge del Belize, o scegliere di non perdersi neanche uno dei profumi speziati dei mercati indiani. Vuol dire fare silenzio, in modo da riuscire a percepire il proprio contatto con la natura che ci circonda.

Articolo di Gloria Beltrami

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Riguardo Gloria Beltrami

Ho 24 anni e "da grande" voglio fare la giornalista.
Alla mia veneranda età, posso affermare con certezza che il segreto della felicità stia nella musica dal vivo e nei viaggi fuori stagione.
Mi piace la fotografia paesaggistica e smontare le cose - soprattutto le biciclette.

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