La sfida tra Milan-Juventus è il match più atteso di questo weekend. Gattuso, in emergenza per gli infortuni, dovrà inventarsi un modulo efficace per resistere agli attacchi juventini; Allegri, che cerca l’ennesima riconferma della Juventus, deve comunque contenere la tensione in una gara, tuttavia, che vede favorita la sua squadra.
PROBABILI FORMAZIONI
Gattuso dovrà fare a meno di Strinic, Caldara, Biglia, Musacchio, Calhanoglu, Bonaventura e Calabria e schiererà Donnarumma tra i pali. Abate e Rodriguez terzini, Zapata e Romagnoli difensori centrali; Suso e Laxalt esterni di centrocampo, Kessie e Bakayoko in mezzo. In attacco resta invece il dubbio Cutrone, ancora in forse dato il suo problema con la caviglia sinistra. Se la giovane promessa dovesse ristabilirsi, Gattuso partirà con un classico 4-4-2, con la coppia Higuain-Cutrone; se Cutrone dovesse, alla fine, partire dalla panchina, il modulo potrebbe divenire un 4-4-1-1 con Castillejo centravanti, alle spalle di Higuain, unica punta.
Per Allegri, invece, non ci sono difficoltà: con Can e Bernardeschi indisponibili, userà il 4-3-3, affidandosi a Szczesny in porta con i soliti Bonucci e Chiellini difensori centrali, Cancelo e Alex Sandro terzini; a centrocampo, Khedira e Matuidi esterni con Pjanic centrale e il tridente d’attacco Dybala e Cristiano Ronaldo con Mandzukic centrale.
MILAN-JUVENTUS: LE PARTITE MEMORABILI DEL PASSATO
Le statistiche sorridono ad entrambe le squadre. Il Milan può beneficiare del vantaggio legato alle vittorie contro la Juventus in Serie A: 49 volte, anche se non batte i bianconeri da due anni (l’ultima vittoria risale a due anni fa: 1 a 0 a San Siro col goal di Locatelli). La Juventus, dal canto suo, ha vinto 10 delle ultime 11 sfide. I bianconeri confermano così la loro netta supremazia in campo dalla stagione 2011-12 in poi.
Se in questi anni la Juventus è la squadra che, chiaramente, domina il panorama calcistico italiano, ritorniamo negli anni 2000 e riviviamo le migliori partite tra le due formazioni, che a metà dello scorso decennio si davano battaglia per la vittoria dello Scudetto.
In quanto a sfide tra le due compagini, la stagione 2002-2003 è la più dolce per il popolo rossonero. La conquista della Champions League nella finale di Manchester, il 28 maggio 2003 proprio contro la Juventus fu l’inizio di un ciclo di vittorie per il Milan, che sul lungo periodo durò fino al 2011.
Durante il campionato, nonostante fosse la Juventus a laurearsi campione d’Italia grazie anche alle prodezze balistiche di Nedved (che vinse il Pallone d’Oro alla fine dell’anno ma a Manchester non giocò per squalifica), a San Siro il Milan sconfisse la Juventus con la magica coppia d’attacco Shevchenko-Inzaghi. Era il 22 marzo 2003, un anticipo del sabato e gli interisti, per l’occasione, tifarono Milan in virtù della classifica dei nerazzurri: era la ventiseiesima giornata (allora, con 18 squadre presenti in A, il totale era di 34 giornate) e la Juventus era in testa con 57 punti, l’Inter seconda con 54 punti e il Milan terzo a 52 dopo la vittoria contro la Juventus. L’Inter, che giocava il posticipo serale la domenica, non riuscì ad approfittarne, perdendo per 2 a 1 a Udine.
Ecco quel Milan-Juventus, coi goal in ordine di Shevchenko, Nedved e il definitivo vantaggio firmato Inzaghi.
Se per il Milan il 2003 è, quindi, il più dolce ricordo contro i rivali bianconeri, per il popolo juventino negli ultimi 15 anni uno dei ricordi migliori sul campo (e peggiore per la società) resta il 2005: ancora ignari, i tifosi, di quanto accadrà a livello giudiziario un anno dopo, nella stagione 2004-05 il campionato vide correre a braccetto le due squadre che, a maggio 2006, saranno coinvolte nelle indagini in merito a Calciopoli (delle 19 partite di quella stagione finite sotto inchiesta, 7 furono quelle disputate dalla Juventus e 3 quelle dal Milan).
Lo scudetto del 2005 venne revocato alla Juventus e l’anno successivo la sentenza condannerà il club torinese alla Serie B. Era comunque, la Juventus di quell’anno allenata da Fabio Capello, una squadra pragmatica, prolifica, tecnicamente perfetta: come i rivali del Milan, contava una rosa di campioni, tra cui molti italiani che vinceranno il mondiale di Germania 2006. Buffon, Ferrara, Ibrahimovic, Del Piero, Nedved, Camoranesi, Trezeguet, Zambrotta, Thuram e Cannavaro erano i top player di una squadra che, scandali a parte, giocava, come Milan e Inter, un tipo di calcio formidabile che, dopo gli anni 2000, in Serie A scomparirà, almeno in quanto a qualità media, con la sola Juventus a mantenersi vincente ogni anno (la sfida della Federcalcio, per i prossimi anni venti, sarà quella di ricostruire quel lungo e prestigioso panorama competitivo inaugurato nel 1982 e terminato nel 2012).
Riviviamo la partita disputata l’8 maggio 2005. Un mese, quello, per il Milan, che divenne un vero e proprio incubo. I rossoneri dissero infatti addio al campionato e vennero sconfitti clamorosamente dal Liverpool in finale di Champions il 25 maggio, buttando alle ortiche una partita che sembrava già loro (3 a 0 per il Milan a fine primo tempo prima, 3 a 3 alla fine del match con rimonta del Liverpool poi e sconfitta per il Diavolo ai rigori alla fine). Il Milan riuscirà a rivendicare quella sconfitta due anni dopo, prendendosi la rivincita contro il Liverpool ad Atene.
GLI 1 A 1 PIÙ CELEBRI
L’1 a 1 più noto, oggi, è quello della velenosa partita del 2012, col famoso goal fantasma di Muntari non convalidato. Negli anni 2000, però, ci sono due pareggi per 1 a 1 che sono entrati nella storia dei migliori Milan-Juventus, per la bellezza dei loro goal. Il primo fu il 9 dicembre 2001, con la rete probabilmente più bella mai siglata da Shevchenko in carriera: controllo del pallone sublime, dribbling ubriacanti e conclusione perfettamente geometrica all’incrocio dei pali. Alla fine del match Shevchenko, ancora incredulo, dirà “ho avuto fortuna”, ma il goal fu uno dei coronamenti della sua brillante carriera.
Il secondo, divertente 1 a 1, invece, avvenne il 1° novembre 2003. Nella stagione che vedrà il Milan vincere il suo diciassettesimo Scudetto, fu la Juventus, a San Siro, a regalare un eurogoal. Di Vaio, con un sinistro al volo, si inventò una magia, imparabile per Dida, che permise alla Juventus di pareggiare. Anche qui, la coordinazione e il tiro finale dell’ex giocatore di Juventus e Bologna sono da manuale del calcio.
https://www.youtube.com/watch?v=jUeA5ZK3leY
Articolo di Nicola Pisetta