L’ODISSEA DEGLI STUDENTI FUORI SEDE A BOLOGNA
Potremmo (ingenuamente) pensare che la scelta dell’università, gli esami di ammissione e i colloqui motivazionali siano la parte più difficile nel percorso di uno studente. Falso. Tutto falso. Se sei uno studente fuorisede a Bologna, la vera impresa è la ricerca di un posto letto.
A Bologna una camera singola costa in media 399 euro, un prezzo piuttosto alto considerando che generalmente le utenze sono escluse. Ad ogni modo, il prezzo è solo parte del problema. Infatti, l’impossibilità di trovare una casa a Bologna è il risultato di una serie di sfortunati eventi. Nel 2017 la domanda è salita del 10 % e l’offerta edilizia è diminuita del 9 %, mentre i prezzi sono saliti del 12 %. L’offerta è diminuita principalmente a causa di una riconversione degli immobili del centro storico. Il turismo ha infatti spinto i proprietari verso forme di guadagno più redditizi. Su AirBnb, un appartamento nel capoluogo emiliano si aggira intorno ai 60 euro a notte. In questo modo, sono magicamente spariti 4000 immobili precedentemente disponibili per gli studenti, ora a completa disposizione dei turisti.
A CHI RIVOLGERSI PER AVERE ASSISTENZA?
Di fronte a tutto questo, uno studente non ha molte opzioni. Potrebbe chiedere assistenza all’ER.GO, l’azienda regionale per il Diritto agli Studi Superiori, ma pur rispettando i requisiti di merito si troverebbe a dover soddisfare requisiti economici molto stringenti. Proprio a Bologna, 200 studenti idonei al contributo sono rimasti comunque fuori dalla graduatoria per mancanza di case disponibili.
LA SPECULAZIONE DELLE AGENZIE IMMOBILIARI
Preso dalla disperazione, lo studente potrebbe rivolgersi ad un’agenzia immobiliare, che gli chiederà 250 euro solamente per metterlo in contatto con i proprietari. A questo punto, inizierà a cercare su Facebook, un metodo senza dubbio veloce ma non senza complicazioni. Molto facile è imbattersi in truffe e profili fake. I più soggetti ai tentativi di raggiro sono gli studenti Erasmus, che in diversi casi hanno dovuto rinunciare al loro periodo di studio all’Alma Mater, dopo lunghe ricerche senza alcun risultato.
LA FASE DELLA SELEZIONE
Nel caso in cui lo studente riesca a mettersi in contatto con persone “reali”, inizia la parte più difficile (e curiosa): la selezione.
Per avere diritto ad un posto letto, essere uno studente non basta. Bisogna corrispondere ad un determinato profilo, e superare quello che sembra essere un vero e proprio colloquio.
L’INCHIESTA DE IL RESTO DEL CARLINO ED IL CASO DI ANGELA
Come emerso da un’inchiesta de Il Resto del Carlino, sono gli studenti del DAMS ad essere i più discriminati. Le ragazze vengono spesso preferite ai loro colleghi maschi in quanto (erroneamente!) considerate più ordinate ed inclini alla convivenza.
Il colloquio può svolgersi su Skype, ma la maggior parte delle volte gli aspiranti inquilini sono costretti a recarsi a Bologna di persona. Come è successo ad Angela, che è partita più volte da Pordenone senza riuscire a concludere nulla. Angela non può frequentare le lezioni nonostante il suo corso di laurea sia iniziato da un pezzo, perché rimanere in un albergo per mesi è decisamente una soluzione impraticabile. Dopo una serie di colloqui andati a vuoto ed essersi imbattuta anche in qualche truffa, Angela sta ancora aspettando di trovare una sistemazione.
“Ho frequentato la triennale a Padova, una città universitaria” racconta “ma non mi era mai capitato nulla di tutto ciò, non mi aspettavo che fosse così difficile trovare casa.”
Un altro problema riscontrato da Angela è la presenza di affitti in nero che secondo un questionario realizzato dal collettivo Sinistra Universitaria riguardano circa il 10 per cento dei casi.
IL RUOLO DEL COMUNE DI BOLOGNA
Di fronte a tutte queste difficoltà, Palazzo d’Accursio ha deciso di ritirare il proprio sostegno. L’assessora alla casa Virginia Gieri ha dichiarato che il Comune è già alle prese con le esigenze delle famiglie più povere della città e di non poter garantire il sostegno anche agli studenti alla ricerca di un’abitazione.

Virginia Gieri
Nonostante le promesse dell’Alma Mater e di altre associazioni che si sono impegnate a creare nuovi posti letto, quest’anno accademico non è potuto iniziare per molti ragazze e ragazzi. Angela è solo una dei tanti studenti che non possono andare a lezione e forse dovranno rinunciare al percorso universitario che sognavano. Ma non saranno soltanto loro a rimetterci. Sarà una perdita anche per l’università, che dovrà rinunciare al contributo di quegli studenti, alla loro presenza, alle loro idee. Una perdita del cosiddetto capitale umano, insomma. L’Ateneo di Bologna si trova di fronte ad una vera e propria emergenza, che non può essere ignorata dal Comune e dalle istituzioni.
Articolo di Giulia Bazzano