L’ItalVolley vince e stupisce. Ancora una volta il protagonista Ivan Zaytsev diventa leader assoluto di una squadra compatta e incisiva. E adesso arriva il bello.
Archiviate con successo la prima e la seconda fase nel campionato mondiale di volley di Italia e Bulgaria 2018, è tempo di pensare alla terza, la final six, con la doppia sfida che vedrà gli Azzurri impegnati in un girone tutto europeo, nei test contro Polonia e Serbia. Arriva il momento caldo della competizione, i quarti di finale del torneo, in una formula caratterizzata da due gironi, in cui, al suo interno, si disputa uno spettacolare triangolare.
Dei sei titani di questo mondiale, quattro potranno staccare il pass per proseguire nel sogno, due invece saluteranno la competizione. All’hotel Lingotto Congress di Torino, luogo scelto per il sorteggio dei due gruppi, l’Italia pesca un girone alla portata delle proprie capacità: la Polonia e la Serbia, evitando la corazzata Brasile.
Il ritorno dell’ex: La Polonia guidata dall’allenatore azzurro Andrea Anastasi
Il cammino delle avversarie degli Azzurri presenta una striscia altalenante di risultati. La Polonia, campione del mondo in carica, ha svolto fin qui una perfetta prima fase, con cinque vittorie su cinque partite disputate e una discreta seconda fase, con una sconfitta per 3 a 2, dopo un match tutto sommato equilibrato, contro l’Argentina, perdendo il quinto set solo al set point per 16 a 14; una sconfitta per 3 a 1 contro la Francia, mostrando segni di debolezza nei set persi (15-25, 18-25, 18-25) e vincendo l’unico della partita per soli due punti (25-23); infine, aggiudicandosi con un netto 3 a 0 il match contro la Serbia, chiudendo la partita nel minor tempo possibile di durata (25-17, 25-16, 25-14).

La nazionale di pallavolo della Polonia
La Serbia del bomber Aleksandar Atanasijević
Per la Serbia, invece, i risultati ottenuti al mondiale fino a questo momento possono, anche in questo caso, far sorridere l’Italia: quattro vittorie e una sconfitta per la formazione balcanica (per 3 a 2 contro gli Stati Uniti) alla prima fase, due vittorie (una per 3 a 2 a fatica contro la Francia e un facile 3 a 0 contro l’Argentina) e la sconfitta, già menzionata, contro la Polonia. Per la Serbia sarà, dunque, l’occasione di rivincita sulla Polonia, nonostante, se si guardano ai dati, il suo rendimento risulta essere il peggiore delle tre nazionali presenti.
L’Italia, invece, viene da due fasi più che positive: cinque vittorie su cinque alla prima fase, contro il Giappone (3-0), il Belgio (3-0), la quotata Argentina (3-1 in rimonta), la Repubblica Dominicana (con un facile 3 a 0) e di nuovo in rimonta contro la Slovenia (3-1). La seconda fase ha visto l’Italvolley prevalere su Finlandia (3-0) e Paesi Bassi (3-1, per la terza volta nel torneo andando sotto col conto del set) e perdere, solo al tie break, contro la Russia (3 a 2).

La nazionale serba guidata da Atanasijević
Un po’ di storia. Scopriamo la “Generazione di fenomeni”
Analizzando l’andamento dell’Italia nel torneo, la squadra azzurra può ritornare davvero a sorridere, dopo il deludente mondiale di Polonia 2014 e l’eliminazione alla seconda fase di quell’evento, che la costrinse a chiudere il torneo solo al tredicesimo posto sulle venticinque nazionali partecipanti.
Una squadra, quella italiana, che può tornare a sperare. È un cammino comunque sempre più difficile, e accanto al favorito Brasile – se si guarda ai tornei olimpici, la nazionale Verdeoro conta, negli ultimi dieci anni, due argenti, a Pechino 2008 e a Londra 2016, e un oro, in casa, a Rio 2016, battendo proprio l’Italia in finale -, si aggiungono le squadre dell’est Europa, che nel volley da sempre dimostrano il loro elevato spessore. Pensiamo dunque, non a caso, alla Russia che, a livello di club, dal 2012 ha sostituito l’egemonia italiana delle leggendarie Sisley Treviso prima (la cui ultima Champions League vinta prima dello scioglimento risale alla stagione 2005-06) e Trentino Volley poi, che vanta, quest’ultimo club, 3 Champions League di fila tra il 2008 e il 2011.
L’Italia annovera una rosa, per questo mondiale, di giocatori impegnati tutti nel campionato italiano: Osmany Juantorena, in forza alla Lube Treia; Simone Giannelli, nella Trentino Volley; Massimo Colaci, nella Sir Safety Perugia e Ivan Zaytsev, lo Zar, impegnato a Modena. Questo fattore rappresenta un segno positivo per la realtà della pallavolo italiana.
Non è certamente quella leggendaria nazionale che negli anni ’90 conquistava il mondo, quella che riuscì nell’impresa storica di laurearsi per ben tre volte campione del mondo, nel 1990, 1994 e 1998.
Una nazionale, quella di allora, nella cui rosa giocava il trentino mister secolo Lorenzo Bernardi, così soprannominato per il riconoscimento, nel 2001, di miglior giocatore del XX secolo, assieme allo statunitense Karch Kiraly. E come non citare poi altri nomi che hanno fatto la storia del decennio a cavallo tra gli anni ’90 e 2000: lo schiacciatore ” ‘O fenomeno ” Samuele Papi, i palleggiatori Paolo Toffoli e Ferdinando Fefè De Giorgi; gli opposti Andrea Giani e Andrea Zorzi e il laterale Luca Cantagalli.
Il primo, storico titolo, arrivò in Brasile nel 1990 ed è emblematica l’immagine di Lorenzo Bernardi in festa, a fine partita, sul seggiolone dell’arbitro:
Il presente. Alcune immagini per prepararci alle Final Six
L’Italia attuale, comunque, può compiere l’impresa. L’entusiasmo è alto dopo l’ottima olimpiade di Rio de Janeiro 2016, la cui vittoria è mancata solo in finale, sconfitta dai padroni di casa del Brasile per 3 a 0. In quel frangente, l’Italia aveva contato sul talento, la grinta, la rabbia di Ivan Zaytsev. Un nome, quello dell’opposto di origini russe, che spopola ormai anche al di fuori del mondo del volley. Zaystev è l’uomo in più, il top player per eccellenza della squadra, anche in virtù del modo con cui può risolvere un set. Un esempio tra tutti è quello che successe nel 2014 contro gli Stati Uniti:
In attesa della final six, riviviamo assieme i migliori momenti della semifinale di Rio de Janeiro:
Il calendario delle partite:
26/9 – alle ore 17: Brasile-Russia; alle ore 21.15: Italia-Serbia
27/9 – alle ore 17: Usa-Russia; alle ore 20.30: Serbia-Polonia
Articolo di Nicola Pisetta