Detti e contraddetti della politica
Nelle ore concitate che stiamo vivendo, dopo che Camera e Senato hanno eletto i loro Presidenti, sappiamo che l’ansia vi sta attanagliando.
“Che sia Romani? Oppure la Bernini? E perché no, magari un Gasparri?”. Sono queste le domande che immaginiamo siano circolate spasmodicamente tra gli Italiani. Per fortuna, il travaglio è terminato e i due rami del Parlamento hanno finalmente partorito i loro Presidenti. Se anche voi in questi giorni non vi siete dati pace la notte, questa rubrica fa per voi.
Oggi, dopo il (caso) critico di Ferrara, quasi per inavvertita par condicio, parliamo della parte opposta (che forse non lo è così del tutto). Ebbene, oggi non parliamo di una singola persona bensì di un’interno gruppo o, per meglio dire, MoVimento.
Ve lo ricordate il Vaffa Day? Ve li ricordate i caroselli in piazza? E il Beppe Grillo che galleggia sulla folla con il canotto? E poi, chi può dimenticare le feroci campagne anti-casta per il “Parlamento pulito” sulle quali è nato ed è stato fondato il M5s?
Sabato mattina, dopo una campagna elettorale al vetriolo durante la quale il MoVimento si era battuto contro la mala politica ed il condannato Berlusconi colluso con la mafia (il ché non è del tutto falso, dato il rapporto certificato di Silvio con lo “stalliere” mafioso Vittorio Mangano nel corso degli anni ’70), tutto è rientrato. Ricordiamo ancora le parole di Luigi di Maio di alcune settimane fa:
Berlusconi, i bonifici li facciamo alle imprese e ai cittadini italiani. Tu a Cosa Nostra. E’ scritto nelle sentenze.
Luigi Di Maio, 24/02/18
Ed ancora:
Se Silvio Berlusconi vuole andarsene dall’Italia in seguito ad una nostra vittoria elettorale, noi gli facciamo volentieri il biglietto
Luigi Di Maio, 01/03/18
Ora, riepiloghiamo i fatti delle ultime ore. Nella mattinata di sabato, dopo tre tentativi a vuoto, Lega, Movimento 5 Stelle e Forza Italia trovano un accordo sui nomi per Palazzo Madama e Montecitorio. Alla Camera, viene eletto il grillino Roberto Fico. Al Senato, invece, passa il nome di Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Chi è Maria Elisabetta Alberti Casellati

La neo Presidente del Senato Casellati riceve gli omaggi di un collega parlamentare
Se siete ancora impegnati a decifrare il nome della neo Presidente del Senato, nel frattempo vi facciamo capire perché, con questa scelta, il Movimento 5 Stelle si sia mangiato anni ed anni di militanza anti-casta ed anti-berlusconiana.
Maria Elisabetta Alberti Casellati non è un volto nuovo della politica. Dato il nome altisonante, alcuni si son ricordati dell’ineffabile Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare de il Il secondo tragico Fantozzi. Ed effettivamente, la Casellati non si può non dire ineffabile.
Di origini certamente nobili, la Casellati è originaria di Rovigo. Dopo essersi laureata in Giurisprudenza all’Università di Ferrara e specializzata in diritto canonico alla Pontificia Università Lateranense, è folgorata sulla via di Damasco. Anzi, sulla via che la porta direttamente a frequentare assiduamente lo studio dell’egregio di Niccolò Ghedini. Lui – i più lo conosceranno – è l’avvocato parlamentare dell’ex cavaliere Berlusconi.
A poco a poco entra nelle grazie del Cavaliere e sin dal 1994 è pianta stabile in Parlamento (nel senso che ci fa proprio le radici). Di lì in poi, un vero e proprio percorso glorioso. A partire dal 2004 diviene sottosegretaria di Stato al Ministero della Salute. Prontamente, non appena assume tale incarico, adotta subito provvedimenti radicali e decisivi. Ed ecco che arriva puntuale l’assunzione della figlia Ludovica che diventa capo segreteria dello stesso Ministero. Alcuni lo chiamano nepotismo, noi, in buona fede, lo consideriamo “amore materno”.
Dopo lo splendido lavoro al Ministero della Salute, tra il 2008 ed il 2011, Berlusconi decide di affidarle l’incarico di sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia.
E qui, abbiamo solo grandi soddisfazioni. L’ineffabile Casellati a poco a poco diventa il più accanito difensore di Silvio Berlusconi dalle “toghe rosse, sporche” e chi più ne ha più ne metta.
Contestualmente, dà il suo contributo nel sostenere le prodigiose riforme della giustizia a misura di Cavaliere. Una su tutte, il lodo Alfano (la legge che prevedeva la sospensione dei procedimenti penali per le più alte cariche dello Stato) approvato nell’agosto 2008. Siccome la qualità è premiata, la legge viene dichiarata incostituzionale nel giro di un anno.
L’esperienza paga, lo sappiamo. Nel 2014, la nostra ineffabile si scaglia contro la magistratura “politicizzata”, fino a definire “golpe” la condanna per frode fiscale a Silvio Berlusconi in seguito al processo Mediaset. Quasi come un contrappasso dantesco, nello stesso anno viene eletta dal Parlamento come membro del Consiglio Superiore della Magistratura. Ed anche questa è una gran soddisfazione.
Ecco, sabato il M5S ha fatto un piccolo capolavoro, eleggendo a Presidente del Senato quella che fino a poco tempo fa avrebbe definito una rappresentante della “casta” e della mala politica. E così, viene subito in mente una battuta molto celebre pronunciata nel 1952 da Humphrey Bogart nel film L’Ultima minaccia, che noi per l’occasione riadattiamo al Movimento 5 Stelle: “È la politica, bellezza! La politica! E tu non ci puoi far niente! Niente!”.
Articolo di Federico Gonzato