Il 6 Febbraio 2017 la SpaceX, una nota azienda spaziale statunitense finanziata dalla NASA, ha effettuato l’ennesimo lancio di uno shuttle, il Falcon Heavy, verso Marte contenente una Tesla Roadster, divenuta la prima automobile commerciale ad aver varcato l’atmosfera terrestre. Il lancio, come sempre, ha presentato prezzi esorbitanti (si parla di una cifra che si aggira intorno ai 90 milioni di dollari) ma, al contempo, è stato un successo al primo colpo senza perdite dovute ad eventuali lanci fallimentari. In una sua apparizione nel marzo 2004 alla commissione del Senato degli Stati Uniti per il commercio, la ricerca e il trasporto, Elon Musk, attuale CEO della SpaceX, affermò
I piani a lungo termine devono prevedere per un lanciatore di classe “Heavy” o anche “Superheavy” se i clienti lo richiedono. Ci aspettiamo che ad ogni aumento della dimensione significhi una grande diminuzione del prezzo per libbra in orbita. […] Ultimamente credo che $500 dollari per libbra o meno sia facilmente raggiungibile.
Egli fa velatamente risaltare il desiderio di voler rendere i viaggi nello spazio accessibili ad una sempre più vasta gamma di persone. cercando di abbassare notevolmente i costi delle spedizioni verso lo spazio, se non quella di scoprire e colonizzare quelli che vengono chiamati esopianeti, cioè corpi celesti che presentano condizioni e caratteristiche molto simili a quelle terrestri.
Per valutare se un pianeta può essere o meno abitabile, si utilizza l’Indice di Similarità Terrestre (Earth Similarity Index, ESI) che valuta l’abitabilità di un pianeta in base a parametri come raggio, densità, temperatura e velocità di fuga (ossia la velocità minima necessaria ad allontanarsi dalla superficie) del pianeta in questione. È una scala che va da 0 a 1, dove 1 è il valore della Terra: un pianeta che ottenga dallo 0,8 in su può dirsi “terrestre”(Marte si attesta sullo 0,64 e Venere è a 0,78 per avere un metro di misura).
Avere una colonia vicina,abitabile e disponibile in caso di un probabile scenario apocalittico è uno dei punti salienti per quanto riguarda la ricerca in ambito spaziale anche perchè la vita sulla Terra sarà destinata ad emigrare prima o poi quando le lancette del nostro amato pianeta si fermeranno.
Al momento siamo a conoscenza dell’ esistenza di numerosi esopianeti diversi, ma riportiamo solamente i più importanti:
- tre di questi fanno parte di un sistema solare chiamato Trappist-1 contenente 7 pianeti chiamati b,c,d,e,f,g,h (dal più vicino al più lontano). I corpi c,d ed f si suppone abbiano un ESI maggiore di 0.7 il cui maggiore è di 0.9 (dato dal pianeta d);
- KEPLER 438B (ESI=0.88). Scoperto nel 2015 , Kepler 438b è l’esopianeta con ESI misurato più alto. Ha un diametro più esteso di quello terrestre di circa il 10% e si trova nella zona abitabile della sua stella, dove completa un’orbita ogni 35 giorni. Probabilmente roccioso, ha una temperatura compresa tra gli 0 e i 60 °C. Praticamente perfetto, se si esclude che la stella lo bombarda continuamente di radiazioni, che potrebbero renderlo completamente inabitabile (un parametro che l’ESI non prende in considerazione).
- il più vicino alla Terra si chiama Proxima Centauri B ed è uno dei due pianeti che orbitano la nana rossa Proxima centauri, la stella più vicina al nostro sistema solare. Si trova nella fascia abitabile della sua stella ed è il terzo esopianeta con ESI più alto (dopo Trappist-1 d e Kepler 438b). A tutti gli effetti è considerato il gemello più vicino.
I pianeti abitabili effettivamente non mancano,il vero problema sarebbe quello di trasferimento e di colonizzazione del pianeta che riporterebbe cifre astronomiche e un immane lavoro dietro, non attuabile ad oggi con le tecnologie odierne.
Il desiderio di Elon Musk diverrà mai realtà? Sicuramente si, ma dovranno trascorrere parecchi anni prima di riuscire a rendere realtà quella che possiamo considerare un’utopia a tutti gli effetti. E’ sicuramente necessaria se si considera un futuro neanche troppo lontano vista la cura che si sta riservando nei confronti del nostro pianeta, ma saremo pronti? I pronostici dicono di no, i costi sono ancora troppo alti e non accessibili a chiunque, bisogna ancora fare molti passi intermedi per giungere a una conclusione del genere. Inoltre, il solo trasferirsi risolverà ogni problema o ne creerà di nuovi e molto più grandi? Ai posteri l’ardua sentenza.
Articolo di Ouadii Bacheikh